Wednesday, December 31, 2014

Quite a Year...Will 2015 Bring Back Humanity?

2014 has been a quite remarkable year from the series "that which does kill us makes us stronger". Survival has been the recurrent definition of ways of existence. Art and creativity have as usual been survival means.


Collective tragedies and violence have been observed from my personal troubles and sorrows. I have been "officially" confirmed as victim of emotional and psychological violence. My research has been trashed by academic politics but is well and alive even if access to adequate facilities has been denied or restricted and rushed

I am still here, ready to get up and continue, although bruised and in pain. I have been blessed with reasonable good health and ready to continue in my hope for a better world, which I hope to continue to contribute

I would like end this troublesome year with a positive note, with an Italian song by Francesco Guccini, made famous by Nomadi. The title is aphorism by Nietzsche and Ginsberg's "Howl" translation marks the beginning of the lyrics. A collaborative work to express the hope for a better world in 2015.
Ho visto la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente.
Cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già.
Lungo le notti che dal vino son bagnate
dentro le stanze da fastidio trasformate
lungo le nuvole di fumo di un mondo fatto
di città essere pronto ad ingoiare la nostra
stanca civiltà e un Dio ch’è morto:
ai bordi delle strade Dio è morto,
nelle auto a presa rate Dio è morto,
nei miti dell’estate Dio è morto.
Mi han detto che questa mia generazione
ormai non crede in ciò che spesso è mascherato
con la fede, nei miti eterni della patria e dell’eroe
perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò
che è falsità, e per il fatto di abitudine e paure, una politica
che è solo far carriera, il perbenismo interessato,
la dignità fatta di vuoto, l’ipocrisia di chi sta sempre con la
ragione e mai col torto è un Dio ch’è morto:
nei campi di sterminio Dio è morto,
coi miti della razza Dio è morto,
con gli odi di partito Dio è morto.
Ma penso che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi
perché noi tutti ormai sappiamo che se
Dio muore per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo Dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
nel mondo che faremo Dio è risorto.
Dio è risorto, Dio è risorto,
Dio è risorto, Dio è risorto..
Dio è morto (se Dio muore, è per tre giorni poi risorge)
Francesco Guccini & Nomadi, 1967 

My last walk of 2014, right after the Sun passed the meridian in NYC